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    Le frazioni: Corchia

  • Nella Val Manubiola, sulla riva occidentale dell’omonimo torrente che la attraversa, sorge Corchia, una delle piccole frazioni del Comune di Berceto.

    Perfettamente conservata, presenta ancora oggi l’antico aspetto di borgo medievale. Qui tra piccole abitazioni in sasso affacciate su strette viuzze acciottolate, tra l’alternarsi di rustiche cantine e legnaie, si può rivivere l’autentica atmosfera borghigiana caratterizzata dallo scorrere lento della vita e dove gli unici rumori sono quelli provenienti dai boschi che la circondano. È proprio dal paese che si diparte il “sentiero dei saggi”, un facile percorso così chiamato per i secolari alberi di castagni che lo dominano, rappresentando la viva testimonianza delle antiche tradizioni contadine del borgo.

    Tra questi boschi sono conservati inoltre i resti delle antiche miniere che caratterizzarono la storia moderna di Corchia. Lo sfruttamento industriale di questi giacimenti di rame e ferro iniziò nel 1865, una volta persa l’antica speranza di trovare oro (in realtà pirite) nella vallata. Oggi è possibile ripercorrere la strada che i minatori solcarono fino al 1942 e che conduce ai dismessi cunicoli delle gallerie.

    Elementi architettonici di spicco nel profilo del paesino sono il campanile e l’acuta guglia della chiesa di San Martino, oggi chiusa al culto. Le funzioni religiose si tengono infatti all’interno della nuova chiesa eretta alla periferia del borgo grazie al finanziamento degli emigrati bercetesi oggi stanziati in America e Francia.
    Nel borgo si trova inoltre “Casa Corchia”, il Museo dedicato a Martino Jasoni, pittore avanguardista emigrato bambino in America.